![]() |
|
![]() |
|
|
Attività e Mestieri Oggi stiamo vedendo segnali evidenti di una trasformazione cromosomica delle società industriali. Da un lato, le conseguenze sul piano del nostro sistema culturale di riferimento saranno profonde, perché il cambiamento agirà in profondità. Dall'altro, i mutamenti che interessano il sistema della produzione sono già ben visibili e il loro impatto si può riassumere constatando come il centro nevralgico dei processi produttivi non sia più come nel passato la trasformazione di energia tramite l'impiego di tecnologie meccaniche; ma sia la trasformazione di informazioni connessa all'irrompere della information and communication technology. Il famoso libro bianco Insegnare e apprendere. Verso la società conoscitiva, descrive così la trasformazione in atto: "La produzione di massa perde posizione a vantaggio di una produzione più differenziata. L'onda lunga dello sviluppo del lavoro dipendente permanente, ossia a tempo pieno e a tempo indeterminato sembra subire un'inversione. Cambiano i rapporti di produzione e le condizioni di lavoro. Ormai le tecnologie dell'informazione contribuiscono alla scomparsa dei lavori di routine e ripetitivi e che possono essere codificati e programmati dalle macchine automatiche. II lavoro sarà sempre più ricco di compiti che richiedono spirito d'iniziativa e di adattamento.". I sistemi di piccolissima impresa e le produzioni artigianali hanno goduto negli anni passati una fase iniziale di vantaggio. Il successo del Nordest ne è testimone. Le imprese di piccolissima dimensione hanno utilizzato la loro minor (non scarsa) strutturazione per un più pronto riadeguamento alle mutate condizioni della domanda. Le loro caratteristiche "ordinarie" sono state sufficienti per rispondere alla sfida posta dai mercati nel periodo scorso. L'artigianato ha dimostrato di essere una costola imprescindibile del modello socioeconomico veneto e del Nordest, una realtà produttiva la cui consistenza e significatività all'interno dell'economia veneta è fuori discussione. Nel caso del Veneto (ma non solo) il contributo che le imprese artigiane danno si può leggere in alcuni ambiti distintivi:
Vi sono tuttavia spie di una certa sofferenza che il comparto manifesta nell'adattamento alle nuove condizioni in cui oggi opera. Da un lato vi sono processi di marginalizzazione che conoscono ampie fasce di lavoro nell'artigianato. Questo processo cui si fa riferimento deriva dalla constatazione, confermata da più osservatori e studiosi, che si sia venuta estendendo una fascia di artigiani "marginali" e deboli il cui sforzo imprenditoriale possiamo considerare molto esposto ed incerto. Si tratta semplicemente di lavoro “non dipendente”, dove all’acquisita autonomia sul piano decisionale si contrappone una totale dipendenza dal sistema della subfornitura, quanto più esso è a canale unico. Vanno inoltre considerati i rischi potenziali di una possibile divaricazione interna fra un artigianato forte, basato su risorse imprenditive di prima qualità, competitivo e presente sui mercati esteri, da un lato, e un artigianato debole, legato mani e piedi alle "leggi" della subfornitura, dall'altra. Può anche darsi che queste due diverse "anime" dell'artigianato siano sempre esistite, ma ciò che rende indubitabilmente nuova questa situazione è l'interazione di questi processi con i nuovi vincoli contestuali, con la necessità di un ricorso intelligente e diffuso alle tecnologie informatiche e della comunicazione, con la necessità forte e generale di attivare risorse di sistema al posto della preziosa, ma insufficiente se isolata, intuizione del singolo artigiano. Ecco allora che di fronte a questi nuovi scenari è necessario saper articolare coerentemente le politiche da attivare, abbandonando definitivamente la fase delle politiche assistenziali e di protezione generalizzate. Per attivare un circolo virtuoso nelle politiche per l'artigianato serve anche saper cogliere e valorizzare i punti di forza che contraddistinguono l'artigianato, mirando ad allargarne la presenza migliorandone gli effetti. La tradizionale immagine dell'artigianato (e della piccolissima impresa) come "anello debole" del sistema produttivo e dell'economia va definitivamente superato. In questa nuova prospettiva l'artigianato va concepito come comparto produttivo capace di competere, proprio in virtù dei fattori di vantaggio competitivo che abbiamo evidenziato. Le imprese hanno necessità di competere a tutto campo su un mercato globale sempre più orientato a valorizzare l'innalzamento degli standard di qualità dei prodotto/servizi. Questi standard vengono identificati come soddisfazione delle richieste del cliente e miglioramento continuo della gestione del processo produttivo. Le caratteristiche di questa competizione determinano una serie di fabbisogni sul versante dell'offerta di lavoro, fra i quali i principali sono:
II sapere operativo è continuamente messo in discussione non solamente dall'evoluzione tecnologica, ma anche dalla necessità di ridefinirlo criticamente nei contenuti, in funzione del sempre più elevato numero di variabili che intervengono nei processi lavorativi.
|
Confartigianato del Veneto - Formazione © 2006 - info@confartigianato-formazione.it |